I 14 giorni di Irene (Parte I)

Vivere da non contaminati è la storia più silenziosa e letale che potesse capitare a molti. Non volevo si riducesse a una non vita però. Per queste ragioni è nato “I 14 giorni di Irene”, il mio primo racconto breve.

Irene, evidentemente mio alter ego, è in isolamento nel suo paese di nascita. Dopo un rocambolesco rientro, nella notte tra il 7 e l’ 8 marzo, si è autodenunciata e trascorre i 14 giorni di quarantena obbligatoria in un appartamento di amici di famiglia. I suoi le hanno fatto trovare scorte dietro la porta e dal balcone saluta velocemente gli amici ritrovati. Finché la quarantena non diventa per tutti. Le angosce, le paure e le incertezze trovano posto in un diario, in cui ogni giorno appunta i propri pensieri.

Quarantena, giorno 1

Strano, stranissimo. La mia famiglia e i miei amici sono a pochi metri da me, ma non siamo mai veramente insieme. È come abitare ancora lontano ma è più difficile, perché adesso ti è vietato stare con loro. Non lo hai scelto, è capitato. Ma tant’è, mentre montavo la caffettiera questa mattina ho fatto caso agli odori di una casa nuova, l’ennesima. Gli utensili da cucina ancora brillanti, fatto salvo per quel po’ di ruggine sui coltelli, il tegame troppo grande dove far saltare gli spaghetti almeno per quattro, magari di notte in piena estate, dopo un giro di tarantella alla Torre. Un altro torto dell’epidemia, ti frega il sollievo del tempo che verrà, si sbiadisce nell’incerto e fin troppo favolistico avvenire. Ci saremo, sì, carne ed ossa, ma quale pezzo delle nostre anime avremo lasciato qui? Il telefono ha squillato incessantemente oggi. « Sto bene » è il ritornello che ha scandito le ore.

I 14 giorni di Irene è disponibile su Wattpad (clicca qui per leggere), completo del prologo e della prima parte.

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