I 14 giorni di Irene (prologo)

Se dicessi che è capitato per caso, mentirei. L’ho voluto, assai.
Lasciare andare il flusso di pensieri e le emozioni vissute nei giorni in cui tutto è precipitato, a marzo, sarebbe stato un enorme aborto.
Così mi sono messa a scrivere, e scrivere e scrivere.
E più passavano i giorni rinchiusa obbligatoriamente più avevo bisogno di andare altrove.
Altrove, dentro di me.

Vivere da non contaminati è la storia più silenziosa e letale che potesse capitare a molti. Non volevo si riducesse a una non vita però. Per queste ragioni è nato “I 14 giorni di Irene”, il mio primo racconto breve.

Irene, evidentemente mio alter ego, è in isolamento nel suo paese di nascita. Dopo un rocambolesco rientro, nella notte tra il 7 e l’ 8 marzo, si è autodenunciata e trascorre i 14 giorni di quarantena obbligatoria in un appartamento di amici di famiglia. I suoi le hanno fatto trovare scorte dietro la porta e dal balcone saluta velocemente gli amici ritrovati. Finché la quarantena non diventa per tutti. Le angosce, le paure e le incertezze trovano posto in un diario, in cui ogni giorno appunta i propri pensieri.

Sto rendendo pubblico un pezzo della mia anima, forse anche più. Per quanto il racconto prenda in alcuni punti la strada dell’invenzione, resta soprattutto autobiografico. Ciò detto, è con enorme orgoglio, presunzione e cagotto che lo rimetto alle vostre letture, perché diventi nostro.

I 14 giorni di Irene è disponibile su Wattpad (clicca qui per leggere), dove trovate già il prologo. Lo pubblicherò in tre parti. 

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Santi Vitrano
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Santi Vitrano

Mi sono immerso, in questo tuo anticipo del racconto, con la voglia di scoprire il tuo intimo. Credimi, ho vissuto tutti gli attimi e trepidazioni, appassionanti, del tuo essere, in quei momenti di terrore e con mia meraviglia, me ne accorgo, che non eri più tu al centro dell’avventura, ma ero io. Il panico si stava impadronendo di me, fino a quando mi sento chiamare da mia moglie, che mi porta alla realtà. Cara Sofia, l’ho fatta lunga, non me ne volere.
Comunque, mi è piaciuto tantissimo, condivido e mi auguro di vedere publicato il resto. Un salutone