I 14 giorni di Irene (Parte II)

Vivere da non contaminati è la storia più silenziosa e letale che potesse capitare a molti. Non volevo si riducesse a una non vita però. Per queste ragioni è nato “I 14 giorni di Irene”, il mio primo racconto breve.

Irene, evidentemente mio alter ego, è in isolamento nel suo paese di nascita. Dopo un rocambolesco rientro, nella notte tra il 7 e l’ 8 marzo, si è autodenunciata e trascorre i 14 giorni di quarantena obbligatoria in un appartamento di amici di famiglia. I suoi le hanno fatto trovare scorte dietro la porta e dal balcone saluta velocemente gli amici ritrovati. Finché la quarantena non diventa per tutti. Le angosce, le paure e le incertezze trovano posto in un diario, in cui ogni giorno appunta i propri pensieri.

Quarantena, giorno 12

Sarebbe stata una giornata quasi buona, se qualcosa non mi avesse ricordato il pericolo che ancora corro. Hanno citofonato i Carabinieri intorno alle 18, sono scesa di corsa per le scale e oltre la soglia ho visto il militare con la mascherina, una torcia puntata su dei documenti e lo sguardo serio. «Rimanga lì », mi ordina prima di poter fare un passo di troppo verso di lui. In quell’istante ho realizzato che non serviva a niente il mio sorriso rassicurante, tutt’altro, sarò sembrata una scema delle tante che minimizza la situazione. 

I 14 giorni di Irene è disponibile su Wattpad (clicca qui per leggere), completo delle sue parti.

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