Metamorfosi di Compleanno

In tutto questo macello ci eravamo scordati di loro, ma non se ne sono mai andati. Anzi, si sono adattati e reinventati. Stamattina mi ha scritto una Testimone di Geova su Messenger. Con un link mi avvisava di una Biblioteca online dove consultare le Scritture del giorno e reperire testi. È stato in qualche modo rassicurante. Per niente invasivo, non mi sono dovuta neanche alzare per rispondere al citofono e improvvisare risposte a domande un sacco difficili. Ammiro chi si spende per ciò in cui crede. Tra l’altro, oggi era importante sentirmi fiduciosa. Fiduciosa come un Testimone di Geova. Anche quando si è alzato di nuovo lo Scirocco, mandando a rotoli – tanto per cambiare – qualsiasi programma esterno alle mura domestiche. Ma la fiducia, oggi, non me l’avrebbe tolta neanche l’ultimo DPCM che si preannunciava sbalorditivo. Poi arriva, lo leggi, lo capisci ma prima di uscire sbirci comunque dal balcone per capire che aria tira, come butta là fuori e quante volte ti sarai messo mano in viso dopo aver toccato qualsiasi superficie circostante.

Mi sentivo così fiduciosa da lasciare che ciascuno facesse del mio compleanno ciò che voleva: non ho scelto né il dolce, né il ritrovo dei congiunti a pranzo o a cena, né il croissant mattutino su cui mettere la candela…una, per simbolo, che i numeri sono dettagli. Zero aspettative e un mare di affetto. Ovviamente anche io mi sono presa le medesime libertà, così quando in casa sono diventati tutti troppo chiassosi e frettolosi, mi sono avvalsa della facoltà genetliaca di non permanere oltre la soglia di sopportazione delle convivenze familiari in caso di quarantena durante una pandemia.

La conversazione più fiduciosa è stata sicuramente quella con Giulio. Abbiamo chattato su WhatsApp per stabilire che ci saremmo visti presto, addirittura domani, per andare al mare. Alla stessa maniera mi ha rassicurato sentire i miei amici al telefono. Quelli che in corcostanze normali avrei assembrato, dando appuntamento in una qualsiasi piazza della città. Chi viene, viene. Si brinda, si sta insieme.

Giulio, 6 anni, multitasking

I mei compleanni, negli anni, hanno avuto sempre questo di caratteristico: ho messo insieme gente che tra loro non c’entrava, amici dell’ultima ora e quelli più intimi. Per i miei 18 anni ci fu un mix di prossimità tale che qualcuno pensò fosse giusto liberare pure il maiale dallo stabbiolo. Per questo ha sempre avuto senso per me festeggiare: per avere la scusa di condividere con tutti la spensieratezza (magari col porco no).

Quest’anno non ho convocato nessuna assemblea, perché ognuno ha un lutto da cui riprendersi. Di recente, ho fatto i conti con i miei e ne è venuto fuori che sono pronta. Pronta ad essere un tutt’uno con quelle parti di me scomode, distratte, imperfette, antipatiche, ingenerose forse. Ma anche disciplinate, ligie e pure. Alla luce dei miei vent**** anni, possiamo anche sprigionare con forza tutte le nostre contraddizioni senza paura di sembrare lunatici o diversi. Sono cambiati i connotati di questo maggio da sempre prezioso: non ci sono più messaggi lunghi e lacrimevoli; palloncini o carte colorate. E nonostante questo ho passato una delle migliori giornate dopo tanto, tanto tempo. Perché ero qui, con me. Nel nuovo ombelico della mia esistenza, che non ha per forza le fattezze di fuga lontana, ma i colori inevitabili delle mie origini. È tutto il resto che cambia.

Che ne pensi?

avatar
  Subscribe  
Notificami